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In questo libro ci si propone di cogliere le tappe, i protagonisti, le dinamiche e gli effetti dell'avvento e del consolidamento del fascismo in Toscana, visto in particolare nel suo processo evolutivo da movimento armato e "indisciplinato" a strumento del regime centrale, totalmente rispettoso e devoto alle direttive mussoliniane. Attraverso le vicende regionali intercorse tra il 1922 e il 1925, si tenta di ricostruire le lotte politiche, gli assetti del potere locale, le linee di governo del territorio. Esse sono ripercorse nei continui mutamenti e nelle progressive evoluzioni dei quadri del partito fascista. Mutamenti ed evoluzioni che si riflessero sulla trasformazione della sociabilità interna al PNF e sulla politica da esso attuata sul territorio, nei confronti degli avversari e della comunità nel senso più ampio del termine. In particolare, l'analisi si concentra su come il partito poté influire sul potere locale ed evolversi da violento strumento reazionario ed eversivo allo stesso tempo, ad organo restauratore di un ordine in "doppiopetto" fortemente colluso con le frange conservatrici del notabilato locale.